Dalla Redazione “leggeretutti.net”
La sera del 27 giugno 1980 nel cielo di Ustica un Douglas DC-9 della compagnia Itavia esplode in volo. Inizia così la storia della strage di Ustica di cui, a quasi quant’anni dal suo tragico inizio, non si è ancora giunta a conclusione, alla verità. Sulle cause della strage di Ustica è stato detto tutto e il contrario di tutto, fino a far diventare Ustica una sorta di mistero: missili, bombe, guerre aeree e, perfino, gli alieni. Eppure ci sono degli elementi dovrebbero contribuire alla ricostruzione di un’unica verità condivisa sulla tragedia occorsa al DC-9 Itavia, elementi che, invece, continuano a contrastarsi l’un l’altro nel pubblico dibattito, trasformando la narrazione dei fatti in un dibattito avvolto da vessilli ideologici, la storia in opinione e la tragedia in farsa. La strage di Ustica è rimasta intrappolata all’interno di un uso pubblico e politico della vicenda che ha di fatto impedito alla pubblica opinione di poter avere gli strumenti necessari per comprendere la complessità di quello che, da tempo, è ormai diventato il “caso Ustica”. Franco Bonazzi e Francesco Farinelli, rispettivamente pilota collaudatore in Aeronautica Militare Italiana e nell’industria aeronautica e dottore di ricerca in storia, hanno ripercorso nel libro “Ustica, I fatti e le fake news”, pubblicato della casa editrice Logisma, quanto accaduto dal 1980 fino a oggi, separando i fatti dalle false notizie, perché non si può giungere alla verità se il verosimile viene confuso con il vero e le opinioni tradiscono le fonti documentali della storia. Perché le numerose fake news sorte attorno all’evento fin dai primi mesi successivi all’incidente hanno ricevuto una così capillare diffusione da parte del sistema mediatico tale da contribuire ad alimentare la forte polarizzazione sociale italiana in un momento politico molto delicato, quello compreso tra la fine della Prima Repubblica e l’avvento della Seconda.