Mercoledì 17 ci sarà il lancio della missione Ax-3 “Voluntas” verso la Stazione Spaziale Internazionale. L’astronave Dragon di SpaceX trasporterà il Colonnello dell’Aeronautica Militare Walter Villadei, in qualità di pilota insieme al comandante della missione Michael López-Alegría, al suo secondo volo e agli specialisti Alper Gezeravci, primo astronauta della Turchia, e l’astronauta dell’ESA Marcus Wandt (Svezia).
Per il colonnello dell’Aeronautica militare Walter Villadei è il primo volo in orbita, dopo il “balzo” suborbitale compiuto a bordo dell’aereo razzo della Virgin Galactic. Questo volo privato è costato non meno 250.000 dollari mentre per Ax-3, secondo quanto riportato da Repubblica e il Corriere della Sera, il volo privato di Villadei è stato pagato 33 milioni di euro, una a cifra molto più bassa di quella dichiarata dalla Nasa per i voli con Axiom dei propri astronauti, che è di 55 milioni di dollari. Un costo a cui va aggiunto quello della permanenza a bordo della ISS, circa 4000 dollari al giorno.
C’è da rilevare che nonostante le indubbie qualità e qualifiche, la scelta del nostro militare per questi voli a pagamento ha sollevato nei mesi scorsi una scia di polemiche riportate da importanti giornali nazionali. Il Corriere della Sera ha evidenziato che : “L’Europa e la Nasa non hanno scelto come astronauta” il colonnello, mentre Repubblica è stata più esplicita riportando che “nel 2009 Villadei fu scartato dalla selezione per entrare nel Corpo astronauti dell’Agenzia spaziale europea”. Ciononostante l’Aeronautica ha deciso di investire su di lui (pare anche a scapito di Samanta Cristoforetti che per questo motivo di sarebbe congedata dall’Arma) nonostante il nostro paese abbia accordi precisi “per formare astronauti solamente attraverso selezioni Esa”.
Villadei ha comunque un curriculum di tutto rispetto. l’Aeronautica militare lo ha preparato inviandolo al Gagarin Cosmonaut Training Center vicino a Mosca nel 2011, e poi nel 2018 per un aggiornamento, dove ha completato l’addestramento di cosmonauta a bordo delle navicelle Soyuz, come ingegnere di volo e per l’attività extraveicolare.
Il comunicato stampa congiunto di AM e Agenzia spaziale italiana (ASI) precisa che:
“La missione consentirà all’Aeronautica Militare di incrementare competenze scientifiche, tecnologiche e operative (sia di enti istituzionali sia di società private) legate alle attività umane nello spazio”.
Durante la missione gli astronauti condurranno più di 30 diversi esperimenti sia militari che industriali. Nel dettaglio, l’Aeronautica Militare effettuerà attività di sperimentazione, per la prima volta dallo spazio, sul sistema software ISOC (Italian Space Operations Centre), cuore della propria capacità Space Situational Awareness (SSA), uno dei centri operativi spaziali europei in prima linea per il monitoraggio degli oggetti spaziali che rientrano in atmosfera, e che sorveglia costantemente i possibili eventi di collisione tra oggetti artificiali orbitanti attivi (ISS compresa) con i detriti spaziali.
Questa missione è il riflesso dell’attuale situazione geopolitica mondiale. Infatti, se da un lato la prossima dismissione della Stazione Spaziale Internazionale (ISS), prevista nel 2030, costringerà le industrie interessate ad andare nello spazio, attraverso il mercato dei voli commerciali, e a quello futuro delle Stazioni orbitali private. Dall’altro l’ingresso di militari nello spazio dimostra ancor più la volontà di militarizzare lo Spazio sia a scopi strategici che per prepararsi al controllo delle future rotte commerciali che serviranno al libero sfruttamento dello Spazio e delle sue risorse.
Di Stefano Cavina