Una nuova teoria sulla nascita della vita potrebbe spiegare le nostre origini. Per farlo dovremo andare su Marte, una esplorazione che oltre ad allargare le nostre frontiere renderà più sostenibile la vita sulla Terra.
«Potremmo essere tutti marziani». È quanto sostiene il chimico statunitense Steve Banner, dell’Istituto di Scienza e Tecnologia Westheimer di Gainesville in Florida. Un’ipotesi che ha rinnovato il dibattito sulla possibilità che la vita sia nata prima su Marte e poi abbia raggiunto la Terra trasportata da un meteorite. Non sappiamo se i risultati della ricerca di Banner sono la risposta definitiva all’origine della vita, ma i risultati delle analisi condotte dai rover su Marte, la sembrano dimostra-re. Ma per esserne assolutamente certi, dovremo scendere di persona sul Pianeta Rosso. Un progetto al quale stanno lavo-rando le maggiori agenzie spaziali, ma anche soggetti privati e nazioni esordienti nell’area dello sfruttamento dello Spazio.
I benefici che otterremo, in campo tecnologico, energetico e alimentare, realizzati sotto la spinta sempre più pressante di questa nuova corsa allo spazio, ci consentirà di realizzare concretamente sulla Terra modelli di sviluppo sostenibile virtuosi che considerino l’utilizzo di risorse rinnovabili, per eliminare il consumo di energia fossile, l’inquinamento e le emissioni di gas serra contrastando l’attuale e crescente riscaldamento globale.
Sono questi i temi esaminati nel saggio di Stefano Cavina: UOMINI O MARZIANI – Marte e l’origine della vita (Aiep 2021), un’occasione per inoltrarsi in problematiche apparentemente legate all’esplorazione dello spazio, ma che in realtà ci riguardano molto da vicino, dando la possibilità al lettore, anche grazie ai filmati collegati ai QR-Code presenti in ogni capitolo, di approfondire temi che sono di attualità sul nostro pianeta.
Uomini e Marziani sarà oggetto della conversazione che si terrà il 17 dicembre 2021, alle 17.30, presso la Casa Matha di Ravenna. L’autore sarà intervistato da Fausto Piazza, Direttore Responsabile di Ravenna e Dintorni.
Stefano Cavina è giornalista scientifico e storico dell’astronautica. Ha scritto diffusamente per testate scientifiche e aeronauti che, collabora con diverse testate on line e TV nazionali. Autore di saggi storici sull’esplorazione dello Spazio, ha ottenuto, il premio letterario Vega per la saggistica aerospaziale con Apollo-La sfida alla Luna (Aiep) e il riconoscimento per qualità e interesse dall’Ufficio Storico della NASA, per il volume in inglese, Men on The Moon-An American History (La Moderna). Ha pubblicato un libro dedicato alla storia di suo padre che fu partigiano in Piemonte: Orlando- Storia di un romagnolo partigiano in Piemonte (La Moderna).
Il libro
Quando nel 1949 Wernher von Braun scrisse Das Marsproject, tradotta qualche anno più tardi col titolo, Project Mars: A Technical Tale, una missione con equipaggio su Marte era considerata pura fantasia, oggi, al contrario, solo pochissime persone negherebbe che sia possibile. Da allora l’uomo ha imparato molto su come vivere nello spazio e affrontare l’esplorazione del Pianeta Rosso. Le uniche ragioni per cui non l’abbiamo ancora fatto sono politiche ed economiche, certamente non tecniche. In questo saggio, l’autore elenca i problemi tecnici, medici e psicologici che attendono ancora una soluzione definitiva. Ricorda come la scelta del nucleare sia attualmente l’unica soluzione per ridurre i tempi di viaggio e spiega come l’utilizzo di un equipaggio tutto al femminile, sia la scelta migliore, rispetto all’uomo, per i voli
spaziali interplanetari. Resta un solo punto senza risposta, un punto determinante, quello della vita.
Troveremo la vita sul Pianeta Rosso? Sarà simile alla nostra? Sarà pericolosa?
Potrebbe esser nata prima su Marte, e poi essere arrivata sulla Terra? Come potremmo reagire a una pandemia spaziale? Questi interrogativi si inseguono da decenni, ma forse, presto, potremo trovare delle risposte all’atavico dilemma umano: chi siamo, da dove veniamo e, soprattutto, dove andremo.