Di Stefano Cavina – Dopo aver firmato il 2 ottobre 2019 un accordo con la Virgin Galctic, società aerospaziale del baronetto multimilionario Richard Branson, l’Aeronautica Militare Italiana si appresta a volare nello spazio, pur non oltre gli 80 km, nella prima missione di questo genere guidata da un paese europeo.
In seguito a quell’accordo, la Virgin Galactic ha annunciato in questi giorni i nomi dei componenti dell’equipaggio che parteciperanno alla missione, denominata “Unity 23”, che partirà con il prossimo lancio suborbitale dell’aereo spaziale VSS Unity. Si tratta del colonnello Walter Villadei, del tenente colonnello Angelo Landolfi e di Pantaleone Carlucci, ricercatore del CNR (Consiglio Nazionale delle Ricerche).
Il Col. Villadei, ingegnere aerospaziale, sarà il capo missione e si occuperà degli esperimenti montati sul rack esterno alla navetta. Il T.Col. Landolfi, medico, effettuerà esperimenti che valutano le prestazioni cognitive in condizioni di microgravità e si occuperà di sperimentare le proprietà di miscelazione di liquidi e solidi in condizioni di microgravità, mentre Carlucci, ingegnere aerospaziale, avrà il compito di misurare e registrare frequenze cardiache dell’equipaggio, funzioni cerebrali e altre reazioni in funzione della risposta del corpo umano alle condizioni di microgravità, coadiuvato dalle tute “intelligenti” che i tre indosseranno durante la breve missione nello spazio che oltre a garantire un adeguato confort contengono un condensato di tecnologie d’avanguardia appositamente studiato per misurare i dati biometrici e le risposte fisiologiche durante tutta la missione.
Ovviamente non è la prima volta che militari della nostra Arma volano nello spazio, e questa per durata e tipologia è indubbiamente è un’attività “minore” se paragonato a quanto è possibile fare sulla Stazione Spaziale Internazionale, ma il termine “minore” non deve ingannare. La missione in sé o di grande importanza perché rende autonomi l’Italia nella ricerca e sviluppo della fisiologia e tecnologia aerospaziale un aspetto tenuto in grande conto dall’AMI, come il Tenente Generale Alberto Rosso, Capo di Stato Maggiore dell’AMI, ha tenuto a precisare:
«L’Aeronautica Militare Italiana ha sempre attribuito grande importanza alla comprensione dello spazio e dell’aerospazio. L’aerospazio è la naturale estensione operativa del nostro dovere istituzionale. La forza in questo ambito è una risorsa per il Paese ed è fondamentale per la sua protezione e sicurezza, motivo per cui l’Aeronautica Militare pone grande enfasi sull’ulteriore approfondimento della sua conoscenza. Con questa missione, l’Aeronautica Militare intende iniziare a esplorare le potenziali implementazioni per questo tipo di veicoli, sia civili che militari, oltre a guadagnare ulteriori opportunità di crescita tecnologica, scientifica e industriale. Siamo entusiasti di affidare questa importante missione a un pioniere del volo come Virgin Galactic».
e più precisamente a Grottaglie, in provincia di Taranto. Un ruolo già assegnato da qualche anno allo scalo pugliese, attiguo allo stabilimento Leonardo che costruisce due sezioni della fusoliera del Boeing 787, e che vede ancora una volta la presenza della Virgin Galctic, che così potrà contare per i suoi futuri lanci anche di una base in Europa, e i cui accordi preliminari hanno ottenuto il 29 ottobre 2020 il via libera alla realizzazione da parte dell’Enac (Ente nazionale per l’aviazione civile) per costruire a Grottaglie il primo spazioporto nazionale ed europeo (secondo il decreto n. 250 del 2019 del ministro delle Infrastrutture e Trasporti).
Oltre agli italiani, con “Unity 23” volerà anche Beth Moses, comandante della missione, istruttrice e Capo Astronauta della Virgin Galactic. La Moses sarà di supporto indicando le fasi chiave della traiettoria e le istruzioni di cabina, supervisionando l’esecuzione in sicurezza ed efficienza durante tutta la durata del volo. L’aerorazzo VSS Unity sarà pilotato dall’esperto Michael Masucci che avrà come copilota C.J. Sturckow e decollerà dallo Spaceport America, nel New Mexico, sotto le ali dell’aereo da trasporto a doppia fusoliera VMS Eve che sarà ai comandi di Kelly Latimer e Nicola Pecile. Raggiunta un’altitudine di circa 15.000 metri, Eve lascerà cadere Unity e l’aereo spaziale si farà strada verso lo spazio suborbitale usando il suo motore a razzo di bordo.
Trattandosi di un volo suborbitale, i membri della Unity 23 avranno a disposizione per i loro esperimenti da tre a quattro minuti di microgravità prima di riprendere la traiettoria di discesa che li porterà a planare sulla pista di atterraggio dello Spaceport America, situato nel deserto Jornada del Muerto, in Nuovo Messico.
La data precisa non è stata ancora annunciata, ma la finestra di lancio di quindici giorni (fra la fine di settembre e l’inizio di ottobre) è già stabilita, anche se al momento le attività di volo suborbitale della Virgin sono state sospesa dalle Autorità Americane in quanto la U.S. Federal Aviation Administration (FAA) sta indagando su una anomalia, potenzialmente grave, avvenuta durante il volo inaugurale dell’11 luglio scorso, con a bordo lo stesso fondatore della società aerospaziale. Durante la missione la VSS Unity ha volato fuori rotta (dal suo spazio aereo designato) per un minuto e 41 secondi, uno scostamento che non è passato inosservato alla FAA che ha aperto un’indagine e sospeso i voli della Virgin fino a quando non si concluderà l’inchiesta.
Da quanto è stato comunicato dal portavoce della Virgin Galactic a un quotidiano on line, una anomalia, ancora da verificare, ha obbligato lequipaggio a pilotare manualmente la parte finale del volo discostandosi dalla rotta indicata nel piano di volo iniziale. Il portavoce ha aggiunto che la traiettoria di volo è stata controllata e intenzionale permettendo, che in nessun momento i passeggeri e l’equipaggio sono stati messi in pericolo e che in nessun momento la nave ha viaggiato al di sopra di centri abitati o ha causato un pericolo per il pubblico.
Il volo della missione italiana Unity 23 sarà l’ultimo in programma per il veicolo spaziale perché la Virgin Galactic ha in previsione di apportare una serie di ” miglioramenti” all’aereo madre VMS Eve che dovrebbe riprendere i voli dallo Spaceport America verso la metà del 2022.
La Virgin Galactic, che aveva interrotto la vendita dei biglietti nel dicembre 2018, i posti allora costavano $ 250.000, ha fatto sapere di aver ricominciato a vendere posti su VSS Unity, ma questa volta al prezzo ben più salato di $450.000 ciascuno.